La Comunità Tibetana in Italia esprime la sua profonda tristezza davanti a un giornalismo che, salvo rare eccezioni, non ha esitato ad accusare di pedofilia il Dalai Lama agendo come un qualsiasi ragazzino dietro a una tastiera: i media italiani non hanno fatto nessuna verifica né si sono informati su una cultura che non conoscono prima di scatenare un diffamante putiferio, basandosi su un videoclip di 20" in cui S.S. il Dalai Lama interagisce pubblicamente con un bambino indiano.
Il video è decontestualizzato e ritagliato ad arte per suscitare ribrezzo e indignazione, facendo credere che ci sia stato un contatto di lingua tra il Dalai Lama e il bambino, cosa che ovviamente non è successa.
Ma com'è possibile che i media italiani non se ne siano accorti, ben sapendo che il Dalai Lama è stato più volte vittima di attacchi mirati a demonizzarlo o discreditarlo da parte della Cina?
Sarebbe stato sufficiente prendere visione del video integrale dell'evento pubblico del 28/02/2023, trasmesso live e diffuso dai tibetani, e di un'intervista rilasciata quello stesso giorno dal bambino in questione e da sua madre, anch'essa presente all'evento, da cui emerge solo la loro grande felicità e il fatto di essersi sentiti benedetti.
Non c'è alcun abuso, mentre ci sono, invece, grossi equivoci culturali che non possono comunque giustificare una ingiusta diffamazione.
Nella cultura tibetana la lingua non ha nessuna connotazione sessuale: se in Occidente è considerato irrispettoso tirar fuori la lingua (ai bambini occidentali si insegna a "non fare le linguacce"), noi tibetani tiriamo fuori la lingua in pubblico in segno di rispetto, come a dire "sono integro puro, dentro come fuori". Anche dare un bacio sulla bocca ai bambini, proprio come in molte altre culture del mondo, non ha nessuna connotazione sessuale.
Infine, c'è l'usanza di passare le caramelle ai bambini direttamente dalla bocca dei nonni o dei genitori, e quando un bambino chiede ancora caramelle e queste sono finite, gli anziani hanno questa espressione spiritosa, che consiste nel tirar fuori la lingua dicendo "vuoi mangiare [anche] la mia lingua?". Cosa che il Dalai Lama, di fronte al ragazzino indugiante e che non accennava ad allontanarsi, ha espresso erroneamente in inglese con "suck my tongue" anziché con “eat my tongue”.
Bisogna capire che non c'è nessuna connotazione sessuale nella parola tibetana "sa", "mangiare": è come qualsiasi altra parola normale, che usiamo comunemente in pubblico, senza doppi sensi, non diversamente da danzare o cantare...
Chiediamo ai media italiani che venga fatto un serio reportage, basato su un giornalismo sano e informato, dove venga data la possibilità anche a noi tibetani di esprimere la nostra voce e il nostro punto di vista: la comunità tibetana in Italia sarebbe felicissima di dare la propria piena disponibilità per eventuali interviste.
La Comunità organizza il Movimento della Sciarpa Bianca per una più ampia comprensione della cultura tibetana ed esprimere piena solidarietà con S. S. Dalai Lama, in Milano, 26 aprile 2023.
Pper info: 345 8088416 / 339 3093668 / 349 8029413
Tashi Delek Ms. Tseten Longhini
(Presidente)
24 Aprile 2023
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