Lettera aperta ai media italiani.
Protestiamo contro l’uso scandalistico che gran parte dell’informazione ha fatto di un videoclip appositamente tagliato e montato per dare una immagine distorta della realtà di un incontro scherzoso e assolutamente innocente che Sua Santità il Dalai Lama ha avuto il 28 febbraio 2023 con un ragazzo indiano nel corso di una cerimonia pubblica. Invece di verificare le fonti o quantomeno di analizzare il filmato dell’incontro nella sua interezza, si è quasi sempre preferito riportare solo la lettura che dell’episodio è contenuta nel videoclip preparato ad arte e manipolato.
Si è preferito, nel parlare dell’episodio, ricorrere ad un taglio giornalistico pruriginoso, sensazionalistico e volgare. Solo in rarissimi casi si sono riportate le dichiarazioni dello stesso fanciullo e della madre (entrambi i genitori erano presenti all’incontro) che parlavano di “esperienza meravigliosa” e della “grande felicità” del bambino per aver avuto l’opportunità di abbracciare, scherzare e parlare con il Dalai Lama.
Dopo settimane di gogna mediatica nei confronti di Sua Santità il Dalai Lama, dipinto spesso come un “pedofilo, molestatore di bambini”, la verità sta però venendo alla luce. Un breve filmato ha ricostruito con dovizia di particolari le varie fasi della elaborazione del videoclip ed ha riportato le testuali dichiarazioni dell’autore di aver compiuto quell’operazione per “distruggere per sempre la reputazione del Dalai Lama”. E’ stata resa nota una dichiarazione congiunta firmata da 35 accademici, tra i massimi studiosi internazionali della Civiltà tibetana, in cui si denuncia l’aggressione di cui il Dalai Lama è stato vittima e si nega categoricamente che nel suo incontro con il bambino indiano vi sia stato alcunché di scorretto. E finalmente cominciano ad apparire anche articoli in cui, presa visione della vicenda nel suo complesso, si giunge alla conclusione che si tratti solo di un tentativo in malafede di colpire la persona del Dalai Lama e screditare così anche la giusta lotta contro l’occupazione cinese del Tibet
Chiediamo quindi agli organi di stampa, che fino ad ora hanno dato così tanto spazio alle accuse contro il massimo rappresentante spirituale del popolo tibetano, di quello mongolo e di quelli di tradizione buddhista della regione himalayana, di riservare altrettanta attenzione alle voci e ai documenti che stanno smascherando questa indegna montatura che ha cercato di infangare la figura di una delle principali autorità spirituali del mondo e Premio Nobel per la Pace.
COMUNITÀ TIBETANA IN ITALIA
ASSOCIAZIONE ITALIA-TIBET MILANO
ASSOCIAZIONE DONNE TIBETANE IN ITALIA
UNIONE BUDDHISTA ITALIANA
ISTITUTO LAMA TZONG KAPA POMAIA
THE HERITAGE OF TIBET MILANO
AREF INTERNATIONAL ROMA
ASSOCIAZIONE TSO PEMA ROMA
ASSOCIAZIONE ADHI RIMINI
ASSOCIAZIONE ORAZIO DELLA PENNA PENNABILLI
ITALY FOR TIBET PADOVA
ASSOCIAZIONE MARCO PANNELLA TORINO
FIDU -FEDERAZIONE ITALIANA DIRITTI UMANI ROMA
CENTRO TUPTEN OSELING TRENTO
ISTITUTO SAMANTABHADRA ROMA
ISTITUTO THIBTEN SHEDRUB LING
CENTRO CIAN CIUB CHOLING, POLAVA
TARA DEWA ONLUS
ASSOCIAZIONE NODO INFINITO
CASA DEL TIBET CENTRO
CENTRO TARA CITTAMANI PADOVA |